Facoltà tanto ambite quanto impossibili da accedere in Italia.
Tra test che puntano su logica e ragionamento attraverso quesiti impossibili a detta di partecipanti nuovi e “ripetenti” e, l’intramontabile numero chiuso.
Il popolo degli aspiranti camici bianchi, aguzza l’ingegno e vola in Europa per conseguire l’agognato titolo o più frequentemente fare qualche anno, migliorando anche una seconda lingua parlata nell’Unione europea e tornare a “giocare in casa”.
Titolo equiparato alla laurea in Europa (forse presto sarà riconosciuta anche negli Stati Uniti), con corsi ed esami in inglese per studenti provenienti da tutto il mondo, che vogliano formarsi come medici in Romania.
Il mondo è troppo grande per rientrare in un buco in cui la meritocrazia non paga.